L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che richiama alla natura e rifiuta l’utilizzo di prodotti ottenuti tramite sintesi chimica. Come i comuni diserbanti, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, pesticidi e fungicidi che provocano pesanti ricadute sull’ambiente.
Coltivazione biologica significa prendersi cura del suolo e delle varie risorse naturali come, acqua e aria, evitando lo sfruttamento eccessivo e usando soltanto prodotti organici.
Con questo metodo si punta a ricreare un ambiente equilibrato, sano e fertile. Così, che possa essere ideale per lo sviluppo delle piante e garantire la qualità di un prodotto completamente naturale.
Il tutto in modo ecosostenibile, seguendo un processo che inizia dal suolo e termina con l’imbottigliamento.
Come si ottiene il vino da coltivazione biologica: Il processo
Il vino è un prodotto naturale perché privo di sostanze chimiche e fatto anche mano.
Anche se, ci sono macchine che lavano, selezionano e pressano l’uva, gran parte dei processi sono svolti a mano. Pensiamo alla piantagione, alla potatura, alla lavorazione del suolo e a tanti altri interventi manuali, fino ad arrivare alla vendemmia.
Dopo la raccolta, la frutta viene portata in una stanza di selezione dove le singole varietà vengono separate e pulite. Successivamente, in una stanza di lavorazione, viene pressata in un enorme tamburo rotante che macina la frutta, separa le bucce, il succo e si libera dai semi.
Il succo inviato nella sala di fermentazione, dopo qualche ora, inizia il processo di fermentazione con l’aggiunta di un lievito che fa sì che il liquido si trasformi in alcol.
Il vino, una volta fermentato viene stabilizzato in un’enorme vasca di metallo dove viene mescolato con acqua pulita per bilanciare l’acidità e il livello di alcol.
Successivamente, si trasferisce in una cantina di chiarificazione e poi imbottigliato.
Tale processo è lo stesso per tutte le varietà e, una volta imbottigliato, il vino è pronto per essere venduto.